La Web reputation
Nell’era digitale, l’identità di una persona, così come quella di un’azienda, si estende ben oltre i confini del mondo fisico. Come noto, infatti, motori di ricerca, social network e archivi online conservano tracce permanenti della vita professionale e personale di individui e realtà collettive.
Professionisti ed aziende, oggi, devono quindi rivolgere particolare attenzione alla loro presenza online, in vista non soltanto della loro migliore visibilità, ma anche nell’ottica della loro miglior identificazione da parte della clientela, in un contesto in cui la ricerca sul web è la prima modalità per informarsi.
Si è pertanto imposto, anche nel lessico comune, il termine “Web reputation”, con il quale si indica la percezione che il pubblico ha di una determinata persona, prodotto o servizio, basata eminentemente sulle informazioni reperite online.
Il diritto all’oblio e il Reputation Cleaning
In tale contesto nasce e si afferma il c.d. diritto all’oblio (il “diritto ad essere dimenticati”), una tutela giuridica fondamentale per garantire la riservatezza e la reputazione di persone fisiche e giuridiche nell’ambiente digitale.
Volendo semplificare al massimo, il diritto all’oblio è il diritto riconosciuto a ogni individuo di ottenere la cancellazione di dati personali obsoleti, irrilevanti o lesivi della propria immagine da risultati di ricerca online o da archivi digitali quando non vi sia più un interesse pubblico, concreto e attuale, alla loro permanenza sul web e alla loro diffusione.
Tale diritto trova espressa previsione all’interno dell’art. 17 del Regolamento UE n. 2016/679 (GDPR), così come interpretato dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (in particolare, nella storica sentenza Google Spain SL c. AEPD e Mario Costeja Gonzàlez – C-131/12 del 2014), con conclusioni poi riprese, a livello nazionale, dalla nostra Corte di Cassazione (tra cui, nello specifico, si segnala la nota sentenza delle Sezioni Unite n. 19681 del 22 luglio 2019).
Il diritto all’oblio non è un diritto “assoluto”, ma va necessariamente bilanciato con altri diritti, tra cui il diritto di informazione e il diritto di cronaca. Di conseguenza, in linea generale può essere fatto valere quando:
- le informazioni online ledono la reputazione personale o professionale del soggetto;
- tali informazioni risultano non più attuali o non pertinenti;
- l’interesse del privato alla rimozione è prevalente rispetto a quello pubblico al permanere dell’informazione (va dunque operato un bilanciamento tra il diritto individuale alla tutela della propria vita privata, da un lato, e il diritto di informazione e di cronaca, dall’altro).
Al ricorrere dei presupposti previsti, dunque, è possibile agire per la rimozione delle informazioni e dei dati personali la cui permanenza online potrebbe pregiudicare l’identità digitale dell’interessato.
L’insieme degli interventi legali e tecnici che mirano alla rimozione, alla deindicizzazione e alla gestione dei contenuti lesivi online, così come la riqualificazione attiva della propria presenza sul web, viene definito “Reputation Cleaning”.
Come possiamo assistervi
ADR firm offre consulenza e assistenza, ad aziende e privati, nelle diverse fasi che compongono la Reputation Cleaning e l’esercizio del diritto all’oblio.
ADR può assistervi:
- nella fase di mappatura dei dati e delle informazioni reperibili online attraverso ricerche specifiche e mirate, individuando eventuali contenuti falsi, errati, non pertinenti o non aggiornati;
- nella valutazione giuridica preliminare circa la sussistenza dei presupposti per l’esercizio del diritto all’oblio;
- nell’avanzamento di richieste o diffide legali ai titolari del trattamento al fine di ottenere la cancellazione alla fonte(rimozione di articoli o notizie), la modifica dei contenuti o la mera correzione di dati non corretti o non aggiornati;
- nel richiedere ai diversi motori di ricerca esistenti la deindicizzazione dell’articolo o della notizia dai risultati delle ricerche a prescindere dalla eventuale rimozione;
- per il caso in cui sia opposto rifiuto alla rimozione o alla deindicizzazione, nell’esperire azioni giudiziali (o innanzi al Garante della Privacy), al fine di ottenere quanto richiesto e il risarcimento del danno patito;
- in linea generale, in tutte le attività di Reputation Cleaning, inclusa la gestione e riqualificazione della presenza online, anche attraverso la pubblicazione di contenuti positivi, veritieri ed aggiornati.
ADR è al fianco di aziende, privati e professionisti nel tutelare la loro reputazione e far valere i loro diritti nel contesto digitale. Attraverso un approccio integrato (legale, strategico e tecnico), accompagniamo i nostri assistiti in un percorso personalizzato di tutela e valorizzazione della propria identità online.